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Pettorano sul Gizio

Pettorano sul Gizio

Dove si trova: Pettorano sul Gizio sorge all'interno di un paesaggio di grande bellezza, nella Riserva Naturale Monte Genzana Alto Gizio.

Perchè visitarlo: il centro storico di Pettorano sul Gizio, che fa parte dei Borghi più belli d'Italia, fu interamente ricostruito dopo il sisma del 1706. Caratteristiche le cinque porte d'accesso al borgo e preziosi i Palazzi gentilizi.La particolarità di questo splendido borgo è che ne fa un caso unico nel panorama complessivo delle aree protette, è la sua presenza all'interno del perimetro dell'area tutelata della Riserva Naturale Monte Genzana Alto Gizio checon un'estensione di 3164 ettari, rappresenta un corridoio di collegamento per gli scambi faunistici tra il Parco Nazionale d'Abruzzo e il Parco Nazionale della Majella. Il suo territorio, compreso tra i 530 m s.l.m. del fiume Gizio ed i 2170 m s.l.m. del Monte Genzana, è costituito da ambienti naturali assai diversi che custodiscono un elevato patrimonio floristico e faunistico. La Riserva nel 2020 è stata premiata con l’Oscar Ecoturismo per l’impegno nello sviluppo dell’ospitalità sul modello “dell’albergo diffuso” e per la valorizzazione turistica del suo patrimonio ambientale, con interventi mirati a migliorarne l’inclusività e l’accessibilità, attraverso: la realizzazione di una rete di ciclovie, l’implementazione delle dotazioni delle foresterie e la gestione dei rifugi montani.

Cosa vedere

  •  l'imponente Castello Cantelmo, eretto nell' XI secolo, che si affaccia sul fiume Gizio dominando, dal colle della Guardiola, l'intera Valle Peligna. In seguito al restauro compiuto negli anni novanta, è stato parzialmente trasformato in una moderna struttura espositiva e ospita mostre, esposizioni temporanee e concorsi fotografici. Attualmente è sede del centro visite della Riserva Naturale Regionale Monte Genzana Alto Gizio ed ospita mostre temporanee e sede delle mostre permanenti: Gli Uomini e la Montagna, di V. Battista; Mostra dei carbonai, di V. Battista; Reperti archeologici di età Romana, di F. D’Amico; Antologia della Pietra a cura di Riccardo Patrignani.
  • la Chiesa di S. Dionisio, di origini medievali
  • il  Palazzo Ducale, in origine dimora dei Cantelmo, che conserva ancora il suo fascino. Attraverso un passaggio dalla volta a botte si accede al cortile, oggi divenuto Piazza Zannelli, dove si conserva una bella fontana, con motivi vegetali, a due bacini posta da Fabrizio II Cantelmo, come ricorda l'iscrizione del XVII secolo. Il lato occidentale della piazza si affaccia sulla natura selvaggia della Valle del Gizio.  

    la Chiesa di  Santa Margherita.

Sagre ed eventi:

  • Sagra della Polenta Rognosa”. Non una delle tante sagre, ma una manifestazione che riveste ormai da tempo un forte interesse antropologico. Il classico e gustoso appuntamento della tradizione gastronomica locale, che affonda le sue origini nel 1962, è divenuto uno degli appuntamenti imperdibili dell’Epifania in Valle Peligna. Il povero cibo anticamente costituiva l’unico nutrimento dei “carbonai” di Pettorano, la categoria di lavoratori costretti ad andare a “fare i carboni” lontano dalla propria famiglia. La preparazione di questo piatto ancora oggi è affidata esclusivamente agli uomini perché comporta un notevole sforzo fisico vista la consistenza che deve raggiungere in fase di cottura: la polenta rigorosamente cotta nel paiolo di rame si consuma tagliata a fette con un filo di refe. L’etimologia “rognosa”, con molta probabilità, fa riferimento alla malattia procurata dall’eccessivo consumo di mais o di carne di maiale, oppure al termine inteso come il rivelarsi una “rogna”, una seccatura in quanto la preparazione è molto elaborata. Infatti, sin dal mattino presto, quasi come un rito, in vari spazi del borgo si approntano le postazioni con i paioli di rame sui fuochi accesi e, in altre cucine all’aperto, si preparano i più svariati sughi che andranno a condire la polenta. Tra musica e balli, vicino alla regina del menu, si potranno inoltre gustare prodotti tipici locali, come Pizzelle, Crustole, Mognele e Chezzerieje con l'ottimo Vino Peligno. L'evento, accompagnato da mostre artigianali e vendita di prodotti enogastronomici, ogni anno richiama qualche migliaio di buongustai che, sfidando ogni condizione climatica, affollano le suggestive piazze, slarghi, vicoli dei uno dei Borghi più Belli d’Italia.
  • Il "Testamento di Carnevale" nel pomeriggio del martedi grasso : nelle ore pomeridiane il personaggio del Carnevale, a dorso di un asino, gira per le strade del paese recitando il suo testamento, sconfessando i notabili e le autorità del paese e sparlando di vizi e misfatti pubblici e privati in chiave umoristica e satirica.

Cosa mangiare: polenta rognosa, cazzerielli coi mugnoli, squisita verdura locale, pezzelle dolci.

Sito web: http://www.comune.pettorano.aq.it

L.Toppeta 24-02-2022

 

 

Provincia: L'Aquila

CAP: 67034

Prefisso: 0864

Altitudine: 656

POSIZIONE GEOGRAFICA

41.9756728, 13.9586133