Le affinità rilevate con le importanti abbazie di S. Liberatore e di S. Clemente a Casauria hanno indotto gli studiosi ad assegnarla al XII secolo.
Il portale in pietra è realizzato in filo di muro senza particolari decorazioni, l'abside è decorata all'esterno da un motivo ad archetti pensili e da medaglioni circolari con fiori. La feritoia posta nella parte superiore dell'abside è l'unica ad essere ornata con una serie di palmette e accanto alle altre feritoie si scorgono segni incisi sulla pietra dai pellegrini: croci, sagome di piedi ... ed il pesce, simbolo di Cristo.
All'interno variegata è la decorazione dei capitelli, intagliati in foglie di palma o decorati. Dalla navata destra si accede alla cripta, divisa in tre navate coperte da volta a botte. La cripta conserva un'antica statua in gesso raffigurante S. Vincenzo che non ha un particolare valore artistico, me per i fedeli è oggetto di particolare devozione.
La tradizione assegna a S. Vincenzo proprietà taumaturgiche, per cui in occasione della festa del santo (prima domenica dopo Pasqua), i devoti usano levare un pezzettino di stucco dalla statua che poi conservano a protezione dai malanni.