What a wonderful dog! E' abruzzese il cane pastore più bello del mondo

What a wonderful dog! E' abruzzese il cane pastore più bello del mondo

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Al World Dog Show di Madrid, Mostra Mondiale del cane, sul podio più ambito sale il pastore abruzzese Nerilli come campione mondiale di bellezza.

Nerilli, il pastore abruzzese di Lucus Angitiae, dell’allevatore, o meglio selezionatore, come ama lui stesso definirsi, Agostino Di Cola, ha già riscosso numerosi successi in competizioni internazionali, tra i quali il titolo di Campione Europeo.

Forte, imponente, rude all'occorrenza, fedele, sincero, instancabile il pastore abruzzese è devoto compagno delle greggi che custodisce con cura e impeccabilità da ogni attacco e pericolo, come il lupo e finanche l'orso. Il pastore abruzzese si distingue  per l'assoluta mancanza di istinto predatorio e di ogni forma di aggressione nei confronti degli ovini e intesse con le greggi un rapporto di protezione e fratellanza e sa operare in autonomia nel lavoro di custodia, con iniziative proprie e differenziate a seconda delle circostanze, anche e soprattutto quando è assente l'uomo. Il suo colore permette al pastore di distinguerlo dai predatori, individuati senza sforzo. La sua forza e la sua imponenza, le sue doti di agilità e coraggio gli consentono di affrontare i predatori e le condizioni spesso dure dell'ambiente di vita e di lavoro. Sempre più si diffonde il suo ruolo di amico e custode delle famiglie che spesso lo accolgono per difesa e per amore.

Nel 2016 il cane bianco italiano da custodia delle greggi, cosi' come trasmesso dalla civilta' pastorale abruzzese, unico e inconfondibile, diventa parte integrante del patrimonio culturale della Regione Abruzzo con il nome di "cane da pecora abruzzese" o "mastino abruzzese", in quanto capolavoro della collettiva e plurimillenaria opera di selezione genetica delle genti della montagna ed elemento insostituibile nell'attivita' armentaria ecocompatibile della tradizione pastorale abruzzese.

Agostino ha da sempre nutrito una grande passione per i cani e sopra ogni altro per l"antichissimo cane bianco da pecora", come lo definisce e sul suo sito ne racconta la storia: "Ancora negli anni 60,nel mio paese,nella Marsica, c’erano molti pastori che per condurre le greggi al pascolo dovevano passare davanti casa mia con i loro bianchi guardiani, ed io rimanevo incantato da questa razza,proprio io che amo tutte le razze.Credo che, purtroppo,poche persone hanno avuto la fortuna di vedere questo cane al lavoro. I bambini , oggi, hanno molti svaghi, spesso con forte componente tecnologica. Ai miei tempi,il nostro svagare era nella natura e con la natura, l’incontro con i bianchi guardiani ci affascinava. Il mio primo cane bianco lo presi nel 1980,da un pastore non lontano da me,della Vallelonga. Quando lo portai a casa mio padre mi invitò subito a toglierlo,palesandomi il suo timore che,crescendo,potesse recar danno ai suoi segugi. Affidai il cucciolo,che si chiamava Garibaldi,ad un pastore del luogo,ma lo seguii sempre,con amore,dalla crescita sino alla morte,avvenuta dopo quattordici anni. Fu allora che decisi che la passione doveva,da parte mia,realizzarsi con fatto al servizio della razza e mi ripromisi, pertanto, di acquistare, quando avessi potuto, un terreno tutto mio, allo scopo di allevare. Con impegno è fortuna riuscii a realizzare il mio intento. Nel 1992 partecipai alla mia prima esposizione E.N.C.I. che fu un raduno,da allora mi sono sempre più avvicinato alla nostra razza. Nel 1995 ottenni l’affisso di "LUCUS ANGITIAE" Il nome del mio paese Luco Dei Marsi deriva dal latino Lucus e dall’italico LUVKO, "bosco sacro" dedicato alla dea Angitiae che ricopriva i monti posti a contatto con il santuario urbano della dea fucense. Il paese si estende prevalentemente lungo la strada provinciale che costeggia a sud/ovest l’alveo del Fucino. La struttura longitudinale a terrazze del paese posta sotto il Monte la Ciocca è stata determinata dalla passata vocazione lacustre dell’originale insediamento rinascimentale il cui nucleo primario è individuabile a contatto della settecentesca chiesa parrocchiale, nucleo dominato prima del disastroso terremoto del 1915. Quando ottenni l’affisso fu un momento importante: i miei "Garibaldi"non solo potevano avere una casa tutta loro,ma avevano anche un "cognome"che li distingue anche per i successi in esposizione,che mi onorano. Da quel lontano 1980, tanta esperienza ho potuto maturare con il nostro cane bianco, tanto impegno ho profuso e tanti riconoscimenti ho avuto a vantaggio, non mio,ma della razza. Ho conosciuto tanti cinofili: dall’umile pastore ad esperti giudici di esposizione, e da tutti ho imparato,l’incontaminata, anzi accresciuta, passione per la razza italiana [...] .La pastorizia,come una volta non c’è più, al tempo stesso, nuove esigenze e nuove richieste umane e sociali spingono il nostro cane ad ulteriori compiti per nuove gratificazioni dell’uomo. E’ necessario ed urgente prendere atto della plasticità all’adattamento del canis familiaris,che è il segreto della sua sopravvivenza accanto all’uomo.Riconoscere che non può,il nostro cane, essere visto, da lontano,accanto alle greggi, quasi come un essere in via di estinzione, così trascinato dalla decadenza della pastorizia, né essere ridotto ad inutile fenomeno da ring al servizio di effimeri esibizionismi. Occorre invece cogliere l’essenza del nostro cane che è stato, sempre e come porta nel suo D.N.A. un coraggio, incorruttibile equilibrato guardiano. Su questa funzione,attuale e sociale,ben vengano le esposizioni come momento di verifica morfologica ma anche caratteriale.Ma occorre da parte dei cultori della razza avere la consapevolezza e la determinazione di introdurre il cane nella nostra società,nelle città e fuori città,a difesa della proprietà e delle persone, accanto a grandi e bambini,senza necessità di particolari addestramenti, ma secondo la sua natura e la sua dignità, favorendone l’adeguamento alla società che cambia per conservarne ed esaltarne l’indole,amandolo, per salvarlo e valorizzarlo" (Agostino Di Nicola)

L. Toppeta 29-06-2022

immagine pagina fb Agostino Di Nicola

 

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